Un progetto espositivo di arte contemporanea che vuole essere un momento di riflessione sul segno - focus e trait d’union delle azioni aziendali - traccia personale e collettiva che diventa comunicazione e scrittura, memoria del nostro presente.

Realizzato con il contributo del curatore Arnold Braho, l’esposizione prevede una proposta artistica improntata sulla sperimentazione e sulla ricerca dove il segno diventa limen.

«Il progetto espositivo - precisa Braho - prevede la selezione di due artiste e due artisti emergenti che attraverso pratiche multidisciplinari danno forma  a una proposta curatoriale che si sviluppa attorno alla figura della spia — intesa come elemento liminale, soglia porosa tra interno ed esterno, tra ciò che è visibile e ciò che resta celato. Una delle spie capaci di instaurare un paradigma indiziario rivolto alle forme di sapere, attivate in un preciso periodo storico, le cui attività consentono di decifrare una realtà opacizzata ma anche di ricostruire una serie di attitudini». ​

Gli artisti proposti sono espressione di un’arte concettuale contemporanea che spazia dalla performance, all’arte verbo visiva, alla scrittura, con alle spalle molteplici esperienze, riconoscimenti e presenze in contesti istituzionali italiani e internazionali:

Ornella Cardillo, Greta Maria Gerosa, Giuseppe Di Liberto, Luca Marcelli Pitzalis.